20 mag 2014

Yume no danpen (夢の断片) [PART 5]

 (eng vers here)
Shizuku gli si avvicinò prendendogli una mano “ho atteso così tanto l'arrivo di un umano come voi!”. Il guerriero restò a guardarla, sorrise alla felicità d'ella ma non proferì parola alcuna. Intanto il sole era scomparso quasi totalmente dal cielo. “Venite, non vorrete riposare all'aperto anche questa notte? Vi porto al riparo” e iniziò ad incamminarsi. Il guerriero la seguì senza obiettare, sentiva di potersi fidare. Nonostante fino a qualche minuto prima il suo viaggio stesse proseguendo in solitudine senza avvertire disagio alcuno, sentì in cuor suo che quella compagnia gli era grata e che lentamente il suo cuore avvertiva un calore che da anni non si faceva sentire. Dopo breve la coppia arrivò ad un piccola capanna di legno. Sembrava esser stata costruita diversi anni prima, probabilmente da qualche cacciatore o avventuriero che però l'aveva abbandonata ormai da tempo. La copertura del tetto era rovinata e mancava di porta e finestre. “Ha bisogno di qualche sistemazione ma non dovreste dormire al freddo” la fanciulla sorrise nuovamente, lasciò la mano del guerriero e si avvicinò alla costruzione raccogliendo da terra una piccola trave di legno ricoperta da muschi e felce. Per un attimo egli fu invaso dai ricordi del suo villaggio, alle riunioni con i saggi attorno al fuoco, alla sua infanzia e alle persone che un tempo gli erano care. Decise di entrare, vi trovò dentro un piccolo tavolo senza un piede e un braciere leggermente arrugginito. Si avvicinò a quest'ultimo e in breve accese un fuoco che illuminò l'interno della capanna. La fanciulla entrò poco dopo ancora con la trave in mano “direi che per il momento basta sistemare appena il tetto e un giaciglio per la notte, al sorgere del sole si farà il resto”. Lui la guardava, sorrise avvicinandosi a lei “voi riposate accanto al fuoco, impiegherò poco tempo”. Shizuku rimase ferma e sorrise “vi aiuto volentieri, non datevi pensiero”. Egli, titubante, accettò l'aiuto e in breve riuscirono a completare le riparazioni temporanee al tetto e rilassarono i loro corpi dinnanzi al fuoco. “Non mi avete ancora rivelato il vostro nome” disse la fanciulla accarezzandosi nuovamente i capelli. Il guerriero si alzò di scatto “vi chiedo perdono. Il mio nome è Kimura Eiji” fece un lieve e composto inchino per poi tornare a sedere. “Eiji, mi piace!” sorrise ancora. Eiji sentiva il cuore accelerare ad ogni sorriso d'ella, il suo animo si stava sempre più legando a lei come se fosse parte della sua vita da sempre.
(Eiji: 永次 {eternità})
(photo's credits to Kuyche)

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